The Dutchess

domenica, luglio 09, 2006

Il Paradiso da Dimenticare

Titolo ambiguo per un post incerto. Degna celebrazione e bilancio di ques'Erasmus e della sua fine. Dimenticare per non essere nuovamente tentati o dimenticare perché proprio non ne vale la pena? Deciderò scrivendo queste righe. Prego, vogliate seguirmi nel pensiero.
Il soggetto di quest'oggi e ultimo post di questo blog, sintesi tra i Paradisi Dimenticati e il Diario di TheDutchess, è Amsterdam. Forse dovrebbe essere l'Olanda, ma forse ha un senso distinguere la città dal resto della nazione...
È l'una del mattino. Tra poche ore un treno efficientissimo, con un orrendo accostamento cromatico giallo canarino/blu cobalto che trovo veramente vomitevole, mi porterà in un aeroporto low cost e da lì sarà nuovamente Italia.
Non starò a separare ed elencare il positivo dal negativo, non vi narrerò aneddoti più o meno belli no, non farò una lista dei "plus" opposta ad una lista dei "minus".
Sei mesi all'estero di solito lasciano il segno, ma io oggi non so dirvi questo segno qual è. Di sicuro, per adesso, ne ho abbastanza. E questa è già una buona ragione per volere dimenticare questo paradiso: i Paesi Bassi possono essere bassi in molti modi. La tollerante, civile, accogliente, libera, aperta Olanda può farti sentire straniero, ospite indesiderato, intruso, eccesso, imbarazzo, fuori luogo e anche pollo da spennare. Il vizio mercantile, insomma, qui è rimasto tutto e così anche la città si vende: Iamsterdam è l'impronunciabile slogan.
Non meno puttana delle immigrate dietro le vetrine illuminate da un neon rosso, anche Amsterdam si offre ammiccante al passante ma, più spesso, al turista a cui viene venduta la possibilità stessa della trasgressione -più ancora di e prima ancora che la trasgressione in sé.
Al centro dell'Europa che conta, Amsterdam mette insieme la cultura ed il divertimento, stando sempre attenta acché l'una e l'altro non invadano i rispettivi campi di competenza. Ci sono due categorie di individui ad Amsterdam: quelli che producono e quelli che spendono. Meglio se fai parte alternativamente di entrambe: l'Olanda-pensiero non tiene mai nulla fermo troppo a lungo e anche i movimenti sono sempre in qualche modo visibili e capitalizzati: una facciata storta diventa un'attrazione turistica, una via ingobbita diventa un appalto pubblico. È strano come la Venezia del Nord soffra di problemi architettonici di cui Venezia stessa non soffre. Certo, tesoro, se non comprimi la sabbia che metti sotto i mattoncini delle strade, ovviamente questi ultimi inizierano a spostarsi, affossare, affiorare, e quindi la strada s'ingobbirà -e scusa se i romani lo facevano 2300 anni fa e le loro strade esistono ancora! E lo capisco che vuoi ostinarti nell'uso della pietra locale, ma questo somiglia tanto al re del Bhutan che costringe la gente a vestirsi con l'abito tradizionale, con la differenza che la vostra identità voi, a questo punto, la calpestate letteralmente...
Storia ospedaliera della rigità delle regole: Divertente poi constatare come, per un esame che si fa in 24 ore, io abbia dovuto attendere 15 giorni per avere i risultati. Mi ci sono anche volute 3 ore per portare i campioni da analizzare dal laboratorio del quarto piano a quelli del pian terreno senza fare nuovamente un tampone. E tutto questo perché continuavano a chiedermi il modello E111 quando questo è stato sostituito dal tesserino sanitario europeo -che loro, manco a dirlo, non riconoscono; colpa italica o naderlandese? Avrei potuto raccontarvi la stessa cosa con la solita ironia, ma è il disagio che sto cercando di trasmettervi, quello di sei mesi passati tra stranieri, in un paese che, soprattutto, sembra non sapere ridere di se stesso.
Se c'è una cosa che, più di ogni altra, mi ha colpito, è che qui in Olanda si prendono tutti molto sul serio. Ma solo se sono olandesi purosangue e ben stipendiati. Perché tutte le cassiere dei supermercati sono immigrate maghrebine di seconda o terza generazione (cioè olandesi che parlano olandese e inglese ma solo raramente la lingua d'origine), i pacchi pesanti vengono caricati e scaricati dall'enome uomo nero di turno, mentre un biondo imberbe vigila su tutto.
Quando continuano a fermare te per la strada la sera in bici perché la luce funziona male e non gli olandesi pallidi, capisci che il colore della pelle e i tratti somatici possono renderti la vita impossibile... poi ti manifesti straniero, un po' turista, un po' acquirente, e ti salvi. Sì, nel paese della tolleranza per eccellenza succede anche questo, spesso, almeno ad Amsterdam.
Poi potete, in ordine sparso, mangiare in uno degli innumerevoli ristoranti itailiani (tutti gestiti da turchi), farvi una canna in un coffee shop, comprando quel che vi serve dal menù per turisti (con prezzi doppi di quelli per indigeni), cercare un pacco di biscotti da 450gr al supermercato e non trovarlo (ma ci sono tutte le patatine e gli snack che volete), prendere in affitto una stanza (ai prezzi più alti d'Europa), trovare un lavoro fra i tanti che ci sono (con dei contratti ottimi), entrare in un locale gay e scegliere il tipo d'uomo e la pratica sessuale che più preferite (come se foste al supermercato), farvi fare i pompini migliori da Lisbona a Mosca (anche perché nessuno ha più le tonsille e praticamente il pompino nell'ambiente gay è secondo per frequenza solo alle strette di mano), convincervi di stare infinitamente bene (anche quando non lo siete affatto), vedere una bici con il navigatore satellitare (ma anche un tavolo da bar con botte di birra andare su ruote mosso dalle pedalate dei bevitori), perdervi inseguendo gli impossibili numeri civici locali (assegnati per appartamento e non per condominio), mescolare un numero improbabile di stili culinari (ovviamente per approssimazione), pagare le patate biologiche meno di quanto le pagate in Italia (ma sono tutte importate dall'Italia), contemplare per ore lo sprimentalismo architettonico (e domandarvi cos'ha di reale il Palazzo Reale), rimpinzare il vostro corpo di ogni sostanza, più o meno stupefacente, più o meno lecita, per poi scoprire che l'avete fatto non eprché lo volevate davvero, ma perché ci si aspettava che lo faceste etc... etc... etc...
Quello che non riuscirete a fare, se non dopo lunghi e laboriosi tentativi, è intessere rapporti sociali con un numero decoroso di olandesi veraci. Dopo 5 mesi Amsterdam è un posto in cui, molte grazie, non posso più stare. Forse l'essere campioni del mondo ha anche, stanotte, un significato simbolico.
Dopo 5 mesi, quindi, si chiude questo Erasmus e con esso questo blog, nato apposta, un po' per gioco e un po' sul serio. Ci rivedremo, forse, su altre sponde di questo mare elettronico, quando peregrinazioni e naufragi ci faranno incontrare ancora.
Ma non posso lasciarvi senza chiudere il contest.
Signori ma, soprattutto, signore, vince il Paradise Contest
la Repubblica Centrafricana - viaggio in compagnia del plasmodio falciparo e del potamochero dai ciuffetti, con 5 voti. 4 sono andati alla Felicità Interna Lorda del Bhutan, solo 1 alla fecola di maranta di Saint Vincet e Grenadines. A voi affezionate lettrici, il compito quindi di recarvi nel luogo, quando più vorrete, e consegnare il premio di persona. E vedete di non socializzare troppo con il plasmodio che lui è un tipo che s'attacca!
Cara nw, invece, presto in terra Toscana ti verrà consegnata la quintessenza del prodotto-olanda, ciò che non esiste, la chincaglieria massima, niente di truce o di kitsch o di sessualmente esplicito, no, nulla di tutto ciò, per carità: riceverai in regalo il condensato di un paese di plastica, l'oggetto che conserva la storia di quanto siano contenti di essere stati resi finti.
Avevo grandi aspettative. Torno senza nessun rimpianto. La mia paura del Capitale, frattanto, è cresciuta.

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10 Comments:

  • At 3:06 PM, Anonymous Anonimo said…

    molto bene...molto bene...

    e sei tornato in tempo per la vittoria!

    welcome back Giocandolo.

     
  • At 5:07 PM, Anonymous Anonimo said…

    complimenti bellissimo blog. Mirko

     
  • At 8:06 PM, Anonymous Anonimo said…

    ...i loove you, darling...
    now more than ever.....

     
  • At 12:35 AM, Anonymous Anonimo said…

    che dire... ancora adesso rimani il mio campo minato preferito...questo è un blog unico: all'inizio facevo una fatica immensa a stargli dietro... quasi mi innervosivo e poi era così diverso dalla mia stessa idea di blog (non per niente il mio,a confronto, è pura superficialità), poi a poco a poco è diventato una sfida, divertimento, cultura, distrazione e curiosità quotidiana. Spero di ritrovarti... magari non qua, ma in qualche commento inserito nei blog che abbiamo in comune. Ciao. In bocca al lupo per tutto e bentornato in Italia. Fabrizio

     
  • At 12:28 PM, Anonymous Anonimo said…

    che dire signora Giovanna? mi ha quasi commosso..

     
  • At 2:54 PM, Anonymous Anonimo said…

    buon ritorno a casa!

     
  • At 4:14 PM, Anonymous Anonimo said…

    www.mi manchi tu.....
    tututu
    tututu

     
  • At 5:06 PM, Anonymous Anonimo said…

    Mi stai simpatico, sarà anche il fatto che condivido l'ufficio in univ con la signorina erasmus e vedo passare di qui esuli in partenza per le capitali e non d'europa e stranieri in cerca di amici qua in italia...
    a presto

     
  • At 5:55 PM, Anonymous Anonimo said…

    Un contributo alla discussione con l'analisi del disegno di legge che vuole tappare la bocca ai blog.
    --->>>Sodomie legislative
    ciao
    FikaSicula

     
  • At 5:30 AM, Anonymous Anonimo said…

    quello che stavo cercando, grazie

     

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