The Dutchess

mercoledì, maggio 03, 2006

Paradisi Dimenticati #1

Sono fiero che possiate assistere, oggi, alla nascita di una nuova rubrica su questo blog. Come accennato in precedenza infatti, la ristrutturazione in corso consentirà la creazione di rubriche specifiche a cadenza casuale per fare un po' d'ordine nel mare di idiozie cui do vita. La nuova nata si chiama Paradisi Dimenticati, e sarà dedicata ad ameni luoghi giustamente scivolati nell'oblio, non (ancora) fagocitati dalla globalizzazione. Ammesso che vi riusciate, li potrete pensare come luoghi lontani, dove non giungono neppure gli echi dei ritmi frenetici dell'Occidente moderno, del turismo di massa, talvolta del turismo tout court. Talvolta neppure degli slogan soavi Wanna Marchi. Insieme scopriremo la risposta a una domanda assillante, ovverossia perché sono stati dimenticati. E scopriremo che vi sono ottime ragioni. Iniziamo quindi oggi con un piccolo arcipelago a Est del Mar dei Caraibi.
Se il cinismo vi suscita reazioni epidermiche o sentimenti di pietà cristiana, uscite dal sito.

Saint Vincent e Grenadines
-viaggio nel rutilante mondo della fecola di maranta-
So bene che la domanda che vi state ponendo è: Dove cazzo stanno Saint Vincent e Grenadines?
Site a circa 300 Km a nord della costa venezuelana, le isole dell'arcipelago hanno una superficie complessiva di 389 Kmq, due volte la città di Washington, meno di 650 campi di calcio. L'isola maggiore è Saint Vincent. Tutte le altre si chiamano Grenadines. Infatti lo stato si chiama Saint Vincent e Grenadines. Come se la Sicilia si chiamasse Sicilia, Egadi, Eolie, Pelagie e Ustica. Già questo è un primo indizio del perché le Isole sono un Paradiso Dimenticato. Auitatevi con la cartina per individuarle, ma sappiate che questo dettaglio è solo la prima di una serie di perle che questo locus amenus ci fornisce.
[ordinamento politico, storia, geografia, altro...]
Ufficialmente si tratta di uno stato sovrano facente parte del Commonwealth, in pratica si tratta di un condominio. I locali parlano Inglese e Francese Patois, ma lo stato non ha una lingua ufficiale (...). Elegge un parlamento di 15 deputati, più 6 nominadi dal capo dello stato: Elisabetta II (poi uno si domanda perché la democrazia spesso non funziona).
La storia di questo stato è interessantissima. Ci arrivano inglesi e francesi. Litigano. Vincono gli inglesi. Cominciano a deportare schiavi. Continuano a deportare schiavi. Smettono di deportare schiavi. Con una storia così, nell'Università post-Zecchino potreste anche fare una tesi in Storia di Saint Vincent e Grenadine e laurearvi "nei tempi prestabiliti".
Anche la geografia è interessantissima. Su Saint Vincent c'è un vulcano attivo, La Soufrière, di 1.234 metri. Fine. Gli abitanti lo ricordano ancora per la violenta eruzione del 1979, anno dell'Indipendenza (ci sarà un nesso?). Fine della geografia.
Non ci resta che domandarci cosa facciano e di che campino i 117.848 abitanti delle isole. Uno si dirà: prendono il sole e vivono di frutti tropicali, godendo queste bellissime spiagge, no?

[attività ed economia?]
NO.
Avremo modo di scoprire il perché tra qualche riga. Nel frattempo sappiate che la totalità delle esportazioni delle isole sono banane (39%), taro, fecola di maranta e racchette da tennis.
Procediamo con ordine: sulle banane non avevamo dubbi; tutti i paesi tropicali esportano banane. Poi c'è il taro. Abbiamo una foto di repertorio del taro. Eccolo.
Invitante, vero? Qui (in italiano) e qui (in inglese, più estese) potrete trovare utili notizie sul taro. Tutto quello che vi serve sapere è che è una specie di patata piena zeppa di cristalli di ossalato di calcio che la rendono assolutamente nociva e potenzialmente letale se ingerita cruda. Potete stracuocerla o grigliarla e ottenere delle specie di patate piene di calcio e acido ossalico. Quindi gli abitanti multireligiosi dell'arcipelago friggono banane e fettine di taro davanti ad un mare bellissimo con il divieto di balneazione.
Poi c'è la fecola di maranta.
Ah, la fecola di maranta! Quando c'è lei...
Intanto, ecco la maranta.
Il vostro bebé ha un arrossamento da pannolino? Preparate un ottimo borotalco erboristico fai-da-te con la fecola di maranta! Ti sembra impossibile? Stupisciti qui!
Siete vegane e non sapete come sostituire le uova? Da oggi potete farlo con due cucchiai di fecola di maranta, polvere di latte di soja e tofu schiacchiato! Vuoi sapere come? Clicca qui!
Avete invitato a cena i vostri amici da Osaka e non sapete che preparare? Sarà la fecola di maranta a salvarvi! Scopri qui come fare! Scoprilo adesso!
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Ora, sulle banane, eh vabbe'... in merito al taro, sono come le patate in Irlanda e i pomodori in Campania, circa la maranta abbiamo scoperto tutto quello che c'era da scoprire. Ma perché un quinto delle esportazioni di Saint Vincent e Grenadine siano racchette da tennis è una cosa che, credo, non scopriremo mai... possiamo solo fare delle ipotesi (sotto).

[il punto della situazione]
A questo punto abbiamo un quadro perfetto della quotidianità dei Saintvincentiani (aggettivo ufficiale per indicare gli isolani). Alla mattina si svegliano e iniziano a lavorare il taro per la cena, nel frattempo, con un'occhio al vulcano e uno all'orizzonte, sbocconcellano banane. Qualcuno, intanto, fa un lavoro massacrante sotto il solleone caraibico per ottenere la fecola dalle radici di maranta. I bambini giocano a tennis. Tantissimo. Quando muoiono le loro racchette vengono esportate. Muoiono tantissimi bambini, 15 ogni 1.000 nati vivi. Per questo esportano un sacco di racchette da tennis. Quando la fecola è pronta, viene fatta una pappetta o una frittata o una grigliata di squisita maranta, con taro e banane. Poi tutti tornano a giocare a tennis guardando malinconici il mare e l'orizzonte.
E vedono questo.
Barche? Baleniere? Pescherecci giapponesi? Sottomarini nucleari USA? Niente di tutto questo. Solo deliziose petroliere venezuelane.

Il petrolio versato in mare dalle petroliere che lasciano il Venezuela e gli scarichi degli yacht privati sono finiti sulle spiagge dell'isola e hanno inquinato le acque costiere. Un ulteriore danno alla costa è stato provocato dal deflusso superficiale delle acque piovane e dall'uso di fertilizzanti e pesticidi per le coltivazioni di banane, taro e maranta. In molte zone, a causa dell'inquinamento, è addirittura proibito nuotare. Le altre sono sotto le pendici del vulcano. Alcune specie animali, come il pappagallo di Saint Vincent, sono in via d'estinzione, sebbene nel 1990 circa un quinto dello Stato si trovasse all'interno di aree protette. A causa di una serie di fattori di disturbo, si stanno inoltre verificando seri danni alle barriere coralline.
Ma so che, segretamente, sotto sotto, ancora state fremendo per andare a Saint Vincent. So che, in fondo, il vostro sogno proibito è uccidere un bambino sfondandogli la cassa toracica con una palla da tennis.
E' dunque il caso di spiegarvi come si arriva a Saint Vincent. Un modo è prendere un aereo per Caracas, arrivare ad un qualsiasi porto lungo l'Orinoco, salire su una petroliera e poi, con una scialuppa, andare a realizzare i vostri sogni assassino-alimentari.
Pensavate di potere prendere un volo diretto per le Grenadine, eh? Ma, care mie, l'unico aeroporto con la pista asfaltata sta a Saint Vincent e, visti i guagi diplomatici con il Venezuela, dovestre prima andare a Trinidad e Tobago o in Jamaica, e poi cercare una lambretta a eliche che vi porti nel vostro paradiso dimenticato preferito.
Volete prenotare un albergo? Buona fortuna. Ci sono circa 20.000 apparecchi telefonici in tutto il Paese. In compenso ci sono circa 57,000 cellulari (1 ogni 2 abitanti). Volete prenotarlo via internet? Be', ci sono 8,000 utenti internet e 21 host (a San Marino sono 2.166, ma con 30.000 abitanti e 15.000 utenti), quindi la vostra banda larga morirà sul filo di rame intasatissimo della rete locale.
Bene, buona permanenza. Poi mandateci le foto e le cartoline (ah, i collezionisti impazziscono per i francobolli di Saint Vincent e Grenadines...)

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5 Comments:

  • At 8:12 PM, Anonymous Anonimo said…

    it's terrifying...
    voglio tornare indietro, voglio scegliere l'opzione Mondo-dei-bambini...come si fa?

     
  • At 9:01 PM, Anonymous Anonimo said…

    sei una donna davvero acculturata

     
  • At 10:29 PM, Blogger si-culo said…

    Charlike, non puoi più.
    I bambini non ci sono.
    Li abbiamo uccisi giocando a tennis.
    Anche tu, spettatore che non è intervenuto, hai in qualche modo partecipato. Puoi sentirti colpevole. In effetti dovresti... non li abbiamo neppure usati per concimare i terreni e adesso continueranno ad usare fertilizzanti chimici che inquinano il suolo e le coste!

    P.S.: mica è tutta farina del mio sacco. Si tratta di sapere cercare ;-)

     
  • At 4:24 PM, Anonymous Anonimo said…

    ...io avevo una maranta...
    ma l'ho fatta seccare...
    o marcire...
    non ricordo.........
    vorrà dire che organizzerò una modesta piantagione di taro sul mio tetto....chissà che non attacchisca bene....

     
  • At 9:53 AM, Anonymous Anonimo said…

    voglio quei posti lì!
    Ma per caso sei la Licia Colò travestita da blogger? :-)

     

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